Sport e Forma Fisica

Innamorata della “nobile arte”

Irma Testa: l’importanza di ascoltare mente e corpo

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Irma Testa

Pugile italiana

“Butterfly” inarrestabile è Irma Testa, la pugile italiana che dopo il bronzo alle Olimpiadi di Tokyo 2020, l’argento ai Campionati mondiali di Instanbul, ha conquistato lo scorso 22 ottobre l’oro agli Europei di Montenegro (già vinto nel 2019 in Spagna - ndr).

Che periodo della sua vita sta vivendo?

Sto vivendo un periodo fantastico, vincere l’oro agli Europei è stata un’incredibile emozione, vincerlo per la seconda volta consecutiva, la conferma di essere tra le big del pugilato europeo e mondiale.

Ora, però, sono già proiettata alla prossima sfida e alle qualificazioni per le Olimpiadi di Parigi del 2024

Quale tipo di allenamento è solita svolgere?

Sono due gli allenamenti che svolgo quotidianamente: uno al mattino di tipo fisico con pesi, circuiti funzionali o metabolici ed uno al pomeriggio di tipo tecnico con il mio maestro e le mie compagne di squadra.

Segue un particolare regime alimentare?

Parte importante del mio allenamento inizia a tavola.

Ciò che mangio è il carburante di cui ho bisogno per allenarmi, per cui se mangio qualcosa di pesante in allenamento ne risentirei.

Non seguo, però, una dieta specifica, bensì conosco cosa mi serve ed ho imparato ad ascoltare il mio corpo che se ha bisogno di energia mi richiede più carboidrati mentre mi chiede proteine se devo integrare i muscoli.

Conosco i cibi che mi aiutano nell’allenamento e sicuramente so che pasta al forno o parmigiana non possono precederlo per cui li mangio quando vado a pranzo dai nonni. 

Lei ha iniziato molto presto. Aveva dodici anni quando ha scelto il pugilato, perché?

Ho provato tutti gli sport, ma a dodici anni sono entrata in palestra ed ho deciso che lo sport della mia vita sarebbe stato il pugilato, mi ha affascinato da subito e così a 14 anni mi sono trasferita ad Assisi al centro della Nazionale, dove oramai vivo da dieci anni.

Proprio a 14 anni ho disputato il mio primo europeo e vinto la mia prima medaglia.

In questi anni tanti sacrifici e duro lavoro, ma qual è stata la rinuncia maggiore fatta per amore di questo sport?

Sicuramente lasciare la mia famiglia, del resto ero una ragazzina, ma ieri come oggi è ancora la rinuncia più forte, perché mi manca la mia quotidianità con i miei fratelli, genitori, nonni.

Per il resto noi atleti professionisti siamo fortunati ed alla fine i sacrifici che dobbiamo fare non sono mai così duri da lamentarsi.

Quali sono i prossimi obiettivi e sogni da realizzare?

Dopo ogni vittoria è sempre più forte in me la voglia di vincere sempre di più.

Per cui ora sono proiettata, come detto, alle qualificazioni per le Olimpiadi di Parigi 2024.

Personalmente, poi conto di laurearmi e fare carriera nella Polizia di Stato, perché sono una poliziotta.

Per me, infatti, il successo principale è realizzare se stessi, impegnandosi e lavorando per raggiungere l’ obiettivo.

Il pugilato è uno degli sport più antichi presenti nelle Olimpiadi e lei è stata la prima pugile italiana a parteciparvi nel 2016 a Rio de Janeiro, quale aspetto di questo sport ama particolarmente? 

La “nobile arte” come da sempre viene definito il pugilato, è una sfida mentale prima che fisica.

Infatti, devi capire l’avversario, studiarlo in pochi secondi e partire prima di lui.

Proprio questo aspetto mi affascina maggiormente e difatti quando sono sul ring non faccio caso a quanto debba essere forte il mio colpo piuttosto preferisco “fregare” il mio avversario anticipandolo e assestando per prima il colpo.  

Nel pugilato come in tutti gli sport, ma aggiungerei in tutti i lavori, un ruolo importante lo svolge anche la testa ed allora quanto e come riesce ad equilibrare il benessere fisico a quello psichico?

La mente è tutto, è lei che comanda il corpo, bisogna stare sereni, non è facile distaccarsi da ciò che ci circonda, abbiamo una famiglia, dei problemi da superare, e quando non riesci subentra la figura del mental-coach.

Per un periodo ne ho usufruito, attualmente non ne ho la necessità, ma è fondamentale capire quando invece abbiamo bisogno di un aiuto perché l’allenamento mentale è più difficile e duro rispetto a quello fisico.

Irma Testa, 24 anni, è tra le prime dieci atlete della nuova generazione, ma non sente affatto di essere “arrivata”, tutt’altro il successo per lei in realtà non esiste, ci sono traguardi ed è importante averne sempre di nuovi da raggiungere: “L’impegno deve essere continuo e costante e non bisogna mollare mai perché da primi si può arrivare ad essere ultimi”.

L’umiltà e la consapevolezza di se stessa sono caratteristiche di Irma Testa a cui auguriamo di raggiungere i propri obiettivi e di continuare a portare sul podio i colori dell’Italia.