Ippocrate diceva: “Fa che il Cibo sia la tua Medicina e che la Medicina sia il tuo Cibo” ed è proprio questo concetto del passato a ritornare prepotentemente come evidenziato dai dati di mercato e dalle tendenze di consumo.
Il settore cosmetico, sempre attento alle mode e alle evoluzioni del mondo, ha fatto notevoli passi avanti. Già nel 2020 ha dovuto reinventarsi per rispondere alle nuove richieste di mercato più attento al “naturale” e alla “chimica verde”, in un equilibrio sempre più incerto tra performance e stabilità di formula. Le parole chiave del futuro oggi sono sostenibilità (18,9% nel 2020 rispetto al 13,2% del 2018, in base alle risposte del campione intervistato), “naturale/biologico” (10,9%), “care” (7,8%), “etica” (7,5%), “e-commerce” (7,1%), “bellezza sociale” (7,0%), “personalizzazione” (6,7%) e “sicurezza” (6,3%), ma il cosmetico deve essere soprattutto efficace. Da qui la ricerca spasmodica di prodotti e principi funzionali (sempre nel mondo naturale e green) che potessero, non solo “mantenere il buono stato” (primaria definizione del prodotto cosmetico Reg. UE1223/2009), ma elevare il miglioramento dello stato della cute.
Nascono così i nutricosmetici, prodotti che non vanno confusi con i cosmeceutici, ovvero prodotti e ingredienti che fungono da integratori nutrizionali per la bellezza naturale di pelle, unghie e capelli. Trattasi di gel morbidi o duri, capsule, compresse, sciroppi, caramelle gommose o bustine in grado di migliorare la cura personale. Si parla di “pillole di bellezza” o addirittura di “cosmetici orali”, nell’estremizzare primariamente gli effetti antietà, con azione antiossidante verso i radicali liberi generati dall’esposizioni alle radiazioni solari, ossigenazione dei tessuti o pigmentante della pelle e favorenti l’aumento della tonicità dei tessuti e la loro cicatrizzazione.
Quando si parla di invecchiamento cutaneo, infatti, dobbiamo tenere presente due fenomeni attivi e determinanti: invecchiamento intrinseco (cronologico) e fotoinvecchiamento (invecchiamento estrinseco). Entrambi sono dovuti principalmente al danno generato dall’esposizione continuativa ai raggi ultravioletti UV durante l’arco di vita temporale e al danno fisiologico cellulare, dovuto al passare del tempo e all’invecchiamento della pelle. Si assiste ad una netta riduzione della produzione di collagene e aumento degli enzimi deputati alla sua degradazione, componente strutturale principalmente interessato dai processi di invecchiamento e fotoinvecchiamento.
Ritroviamo: Lipidi e acidi grassi Omega-3: presenti principalmente negli oli di pesce, ma anche nell’olio di semi di lino, nell’olio di noci, nell’olio di chia, vinaccioli, cartamo, girasole, nell’olio di semi di ribes nero, enotera e borragine ma anche in numerosi frutti; le Vitamina E e C, i minerali come magnesio, zinco, selenio, potassio, rame, fosforo, ferro; i Probiotici attivi sulle malattie allergiche (dermatite atopica); i Carotenoidi come luteina, zeaxantina, β-criptoxantina, α-carotene, β-carotene, licopene, fitoene e fitofluene e Collagene.