Sport e Forma Fisica

Filippo Magnini: il nuoto una passione che non passa mai

Sana alimentazione, sport e mentalità giusta per amarsi.

condividi

Filippo Magnini, quattro volte campione del mondo, 17 ori europei, capitano della squadra azzurra di nuoto, si è ritirato dall’attività agonistica nel 2017. Miglior stileliberista nelle distanze brevi ha una vita intensa e “chiacchierata”, a cui ha sempre saputo rispondere con i “fatti”. Conclusa l’attività agonistica si è dedicato a tanti progetti ed oggi, oltre a condurre un programma tv su Raidue e ad essere impegnato nel team della piscina “Aquamore Bocconi sport Center”, si dedica ad attività imprenditoriali ed è in procinto di lanciare una startup che ha al centro un’applicazione per aiutare a mettere in connessione il mondo del lavoro sportivo. 

Filippo è pronto a ritornare in vasca al Trofeo Master di San Marino, come è maturata questa decisione? 

Innanzitutto dalla mia passione e amore per il nuoto. Diciamo che per caso uno sponsor mi ha chiesto di provare dei costumi ed io, quasi per scherzo, ho detto che per testarli avrei dovuto gareggiare. Allenandomi già abitualmente, e lavorando in piscina a contatto con master e agonisti, ho deciso di partecipare e rituffarmi in piscina per gareggiare. Trovo, inoltre che sia anche un modo per onorare un ambiente che merita rispetto e sostegno. 

Al termine dell’attività agonistica si è impegnato in radio, televisione e altre attività. Quale preferisce e cosa desidera fare in futuro?

Dopo aver lasciato l’attività agonistica, mi sono lanciato in tanti progetti: la radio è stata un’esperienza formativa, che mi ha aiutato a conoscere e trovare i tempi e quanto imparato mi è stato utile anche in tv. Sono tante e diverse le attività a cui mi dedico, in primis c’è la parte lavorativa legata alla piscina, poi faccio parte del Team Legend di Sport e Salute promuovendo lo sport e i suoi valori a tutti i livelli. Tanti i progetti anche per il futuro, sicuramente, però, poter parlare con il pubblico, portando la mia persona, il mio modo di pensare ed essere è ciò che preferisco. 

Che alimentazione segue e quanto è importante mangiare sano per uno sportivo come lei?

Èfondamentale, non è un caso che si dica: “siamo quello che mangiamo”. Io non seguo una dieta ferrea, ma sicuramente sono molto attento e cerco di mangiare bene seppure ogni tanto mi tolgo lo sfizio di una carbonara o di una pizza. Il regime alimentare che seguo è quello della dieta mediterranea, per me la migliore e più equilibrata, riconosciuta, anche, Patrimonio dell’Unesco.

Oggi è sposato ed è padre, come ama trascorre il tempo con sua figlia? 

Da genitori si capiscono le priorità ed oggi quello che mi auguro fortemente è che le bimbe stiano bene e siano felici, tutto il resto passa in secondo piano. Con Mia, che è ancora piccola, mi piace trascorrere del tempo di qualità andare al parco, giocare, farmi anche truccare, a lei diverte tanto, inoltre spero presto di portarla anche in piscina per insegnarle a nuotare.

Per raggiungere le sue vittorie ha dovuto fare dei sacrifici, anche se lei ama definirle “scelte”, quali sono stati i più difficili?

Si tratta soprattutto di un approccio mentale diverso, definendole scelte non risultano un’imposizione, ma la volontà di portare avanti un sogno. Naturalmente alcune rinunce sono state importanti ma ripagate ampiamente dalle soddisfazioni raggiunte.

Nel 2020 è uscito il suo libro “La Resistenza dell’acqua” per far emergere altri aspetti della sua vita, mettendo anche un punto alla storia conclusasi con la sua totale assoluzione dall’accusa di doping. Quanto è stato importante raccontarsi? 

Ho deciso di scrivere il libro perché sentivo il bisogno di spiegare e chiarire questa storia, ed infatti è uscito subito dopo la fine del processo. Troppe persone hanno parlato in modo inadeguato e senza conoscere, perciò ho sentito questa necessità anche per essere di sprono ad altri, raccontando come io ho superato quella situazione difficile. Ognuno nella sua vita vive delle difficoltà, seppure di natura diversa, ed è importante trovare la spinta motivazionale per superarle.

Tra i suoi colleghi oggi che rapporto rimane, ha conservato delle amicizie?

Si, sono diversi gli ex nuotatori con i quali ho gareggiato o sono stato in squadra che ancora oggi sono miei amici, uno è stato anche il mio testimone di nozze. Lo sport olimpico insegna proprio il rispetto per l’avversario, naturalmente, come in tutti i lavori, esistono anche tante invidie.

Per concludere ai nostri lettori cosa sente di dire per raggiungere un benessere psico-fisico?

Lo sport ha un ruolo importante nella vita di ciascuno, si dice “mens sana in corpore sano”, per stare bene fisicamente basta ritagliarsi una mezz’ora di tempo sottraendola ai social o a una serie televisiva per dedicarsi e prendersi cura di se stessi, per respirare, per emozionarsi. È necessario iniziare: che sia una camminata, una nuotata, andare in bicicletta, fare risveglio muscolare o streching, e se non ci sentiamo sicuri è sempre bene farci affiancare da un professionista.