Benessere

POST VACATION BLUES: la sindrome da rientro dalle vacanze

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I consigli per sconfiggerla con l’attività fisica.

Ansia, tristezza, nervosismo e stanchezza: finite le vacanze si torna a casa, alle consuete attività
famigliari e lavorative; sempre più persone sono vittime del “post vacation blues” la sindrome da
rientro. Dagli esperti ecco i consigli per contrastarla con esercizi mirati di movimento attivo.

Roma, settembre 2023 – “Post vacation blues” o sindrome da rientro: è la risposta psico-fisica che
sopraggiunge al ritorno alla quotidianità, fatta di lavoro ma anche di impegni familiari quindi
responsabilità, orari predefiniti, ritmi incalzanti, preoccupazioni e doveri, diversa dai ritmi rilassati
della vacanza che ci siamo appena lasciati alle spalle.
Sintomi di per sè comuni come apatia, mancanza di concentrazione e malumore che si traducono
sul lato fisico in irritabilità, cefalea, insonnia o problemi digestivi che durano solitamente qualche
giorno, ma che condizionano non poco fisico e umore e anche la prestazione in ufficio, e che
potrebbero tingere di grigio anche le settimane e i mesi a venire.

Che emozioni, stress e malessere fisico siano condizionati dalle nostre azioni e viceversa del resto
lo dice la scienza.
“Ci sono già diversi studi in tal senso. – conferma Marco Iosa Professore al Dipartimento di
Psicologia dell’Università Sapienza di Roma e Responsabile dello SMART Lab dell’ Ospedale
IRCCS Fondazione Santa Lucia
Il legame corpo-mente è complesso e in un approccio
biopsicosociale, come quello suggerito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, bisogna
considerare le modifiche biologiche indotte dall’attività fisica a livello sia del sistema nervoso centrale
che degli altri sistemi, lo sviluppo di competenze e l’interazione sociale che spesso l’attività fisica
porta con sé.

Chi svolge un lavoro sedentario o l’home-working spesso risulta maggiormente colpito da stress
ed esaurimento emotivo e questo suggerisce una maggiore necessità di attività fisica,
possibilmente svolta con altre persone e in modo intenso almeno una volta a settimana,
preferibilmente all’aperto, a contatto con la Natura, in un contesto esteticamente gradevole e
stimolante a livello sensoriale, percettivo, cognitivo ed anche motorio”.

Su questo fronte In Italia sono in corso degli importanti studi sull’embodimetria: sulla scia dei
numerosi test effettuati da Andrea Chellini Bodyworker del Movimento, su atleti, sportivi,
manager di azienda e in generale su persone con problematiche legate a forti stati di ansia, sono
ora disponibili numerosi dati sulla correlazione mente e corpo tra emozioni e reazioni fisiche, che
confermano quanto lo stress emotivo si traduca in un diffuso malessere fisico.

“L’embodimetria studia il sistema nervoso periferico, con l’obiettivo di ripristinare la sincronia tra
corpo e mente e superare così stress e stati d’ansia”. – afferma Andrea Chellini: “Misurando le
emozioni provate durante la giornata (felicità, tristezza, frustrazione, rabbia, delusione) si arriva a
identificare i valori dell’energia trattenuta o sprigionata nel corpo a causa di queste sensazioni.
Attraverso il movimento attivo e semplici esercizi da svolgere anche in ufficio è possibile
ottenere un rapido ed efficace riequilibrio delle emozioni di base e superare così stress e stati d’ansia.

L’embodimetria prevede un approccio personalizzato su ogni singolo individuo, ma grazie ai test
effettuati su un campione di oltre 500 soggetti, con una strumentazione tecnologicamente
avanzata disponibile nei lab di Embodimetria in tutta Italia, è comunque possibile indicare esercizi
e buone pratiche in grado di rendere meno traumatico il rientro in ufficio. “Bastano 5 minuti
giornalieri e sono esercizi semplici, che si possono eseguire in ogni ambiente: casa, ufficio, mezzi
di trasporto” aggiunge Andrea Chellini

  1. Respirazione del coccodrillo: consiste nella respirazione profonda sia in escursione
    diaframmatica (muscolo della respirazione), che in ambito di influenza emotiva. Respirare
    con un ritmo trifasico dal naso, con pausa intermedia, ci consente di coinvolgere la parte del
    sistema nervoso che regola e media lo stress e l’ansia. Ripetere i cicli per 10-20 volte che
    consistono in 1’.30” – 3’. La posizione da assumere, se possibile è sdraiato prono a terra,
    mani sotto la fronte. Altrimenti seduto o in piedi con la posizione di up-right che è specificata
    nel punto 2.
  2. Up-right: posizione di postura antigravitaria che consente di scaricare a terra le energie
    incamerate. Assumere posizione eretta. Il mento arretra come un cassetto che si chiude. La
    parte posteriore apicale della testa preme verso il soffitto, come se ci stessimo
    autoallungando. Le ginocchia si sbloccano, piegandosi leggermente. Si avvertirà da subito
    una diversa pressione dei piedi a terra e un cambiato modo di respirare, più in linea verso il
    centro dei piedi. Mantenere la posizione respirando lentamente e guardando davanti.
  3. Camminare quanto possibile, all’aria aperta facendo focus sulla respirazione in
    coordinazione con il passo. Porre l’attenzione sugli atti di inspirazione ed espirazione che
    devono essere contati entrambe. Contare 3 in inspirazione, contare 3 in espirazione.
    Coordinare il movimento di braccia e gambe con il respiro e immaginare di sintonizzarli come
    se si fosse su una barca nel mare: nel momento in cui inspiro la barca cavalca l’onda e
    muovo 3 passi, nel momento in cui espiro la barca scende l’onda e muovo gli altri 3 passi