Sport e Forma Fisica

GIULIO MOLINARI: Lo sport è uno stile di vita

Turismo sportivo a Livigno benessere e amore per il territorio

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Giulio Molinari italiano tre volte campione europeo e quattro volte campione italiano è reduce dalla sua terza partecipazione alla Icon Livigno Extreme, una delle gare di triathlon più estreme al mondo, ed aggiudicandosi per la terza volta consecutiva il primo posto. Livigno, piccola Tibet, ha accolto per la settima volta più di 200 atleti provenienti da tutto il mondo per disputare una gara estrema che prevede 3,8 km di nuoto nelle fredde acque del lago di Livigno prima dell’alba, quindi 195 km in bici attraverso
un percorso storico e suggestivo con i tornanti dello Stelvio ed infine 42 km di corsa con alterni dislivelli.

Una gara che dura oltre 15 ore e in cui si perdono circa 4 chili. Giulio Molinari ha impiegato 13 ore, 11 minuti e 56 secondi per raggiungere il terzo successo.

Giulio come e quando è maturata in lei la scelta di partecipare a questa gara così estrema?


Sono 21 anni che faccio questo mestiere ed è sempre tanta la voglia di farlo e di andare oltre e volere qualcosa in più. Amo il triathlon e Livigno, dove in passato venivo per allenarmi e da alcuni anni mi sono trasferito con la mia famiglia.

Quale preparazione è richiesta per affrontare questo tipo di sfida che è innanzitutto con se stessi?


Esatto, Iron man è una gara innanzitutto contro se stessi, è come un viaggio con la squadra che scegli. La gara di Livigno poi è particolare ed infatti richiede un team di supporto che ti deve seguire in auto e negli ultimi chilometri di corsa è richiesto altresì che un membro del team corra con te. Per affrontarla è necessaria tanta preparazione fisica senza sottovalutare l’aspetto mentale, la resilienza, la durezza mentale, caratteristica che va allenata.

Infatti l’aspetto psicologico è molto importante ma qual è la difficoltà maggiore e in quale delle tre discipline?


Le difficoltà sono diverse e in tutte le frazioni. Alla base deve esserci un buon allenamento fisico e mentale. Si comincia nuotando in acqua fredda e con il buio, mentre di solito per le altre gare si parte sempre con il sorgere del sole; in bici il percorso è duro quanto o forse anche più di una tappa del giro d’Italia o tour de France in quanto si affrontano 5000 metri di dislivello. Fondamentale è saper gestire lo sforzo e conservare le giuste energie per affrontare la corsa finale, che all’inizio è in discesa, e contrariamente a quanto possa pensarsi rappresenta uno svantaggio, poi bisogna attraversare tutta la valle fino ad arrivare in vetta alla salita del Carosello 3000.

L’alimentazione riveste un ruolo importante quale regime alimentare è necessario segua un triatlonista?


Normalmente non seguo una dieta particolare, ma ho imparato ad osservare un regime alimentare sano, vario ed equilibrato a cui posso attenermi ovunque mi trovo. Grazie al mio biologo-nutrizionista ho imparato che è importante mangiare frutta e verdura di stagione, preferire farine e cereali integrali e poi ricordarsi che non esistono cibi che fanno bene o male piuttosto bisogna stare attenti alle quantità. In gara, invece, oggi ci sono preparati liquidi che portano carboidrati ed aiutano tanto, anche se comunque avvertiamo la necessità di mangiare qualcosa di solido come dei piccoli panini.

Come e quando ha maturato la scelta di impegnarsi nel triathlon, uno sport tanto impegnativo, ma meno
popolare rispetto a tanti altri?


Per caso, facevo nuoto e ci arrivavo in bici, poi partecipavo alle campestri dei giochi studenteschi, così un giorno un’allenatrice mi propose il triathlon ed è stato amore a prima vista. Inoltre amo viaggiare e grazie a questo mestiere viaggio molto ed ho imparato disciplina ed organizzazione.


Disciplina, sana alimentazione, mentalità sportiva tutto molto importante per il benessere psico-fisico, come i giovani possono acquisire queste caratteristiche?


La mia risposta può sembrare banale, ma secondo me la scuola dovrebbe insegnare lo sport e un regime
alimentare sano, come avviene ad esempio nei paesi anglosassoni. In Italia, invece, è ancora molto difficile far combaciare sport e studio, ed è per questo che tante federazioni più lungimiranti stanno aprendo delle scuole per cercare di portare uno stile di vita diverso e che tenga lontano anche da abitudini e compagnie sbagliate.

Lei a Livigno ha aperto la “Giulio Molinari Triathlon Accademy” con quale obiettivo?


Lo sport è alla base di una vita salutare ed io con la mia Accademy ogni anno preparo atleti, ed organizzo due eventi di allenamento per imprenditori, operai, persone dai lavori più disparati che coinvolgo ed aiuto ad acquisire apertura mentale, disciplina ed organizzazione che poi mettono in pratica nel lavoro e nella vita di tutti i giorni. In effetti in Accademy porto il sunto di tutto quello che ho appreso nei tanti anni di questo sport che ho iniziato a 14 anni entrando anche subito in nazionale per cui ho viaggiato tanto ed ho appreso molto. Lo sport ed il triathlon sono alleati importanti per il benessere di ogni giorno e nella vita quotidiana.