Il 10 Ottobre è la giornata mondiale della salute mentale. Gli esperti ci spiegano come la forte connessione tra intestino e cervello influisca sulla funzionalità psichica e di vari organi
Con il contributo scientifico della Dr.ssa Roberta Lanza, Farmacista e Scientific Advisor, Schwabe Pharma Italia
L’intestino tramite il sistema nervoso enterico dialoga con il cervello o sistema nervoso centrale: si tratta di due cervelli veri e propri, simili anche nella struttura e che utilizzano un linguaggio fatto di molecole chiamate neurotrasmettitori come SEROTONINA, DOPAMINA e prodotte sia a livello cerebrale sia intestinale.
Diversi studi che hanno approfondito le caratteristiche dell’asse intestino-cervello hanno mostrato che le persone con stress, ansia o malattie mentali corrono un rischio maggiore di soffrire di problemi gastrointestinali, e viceversa; anche l’equilibrio del microbiota, infatti, può influenzare la salute mentale.
Lo stress viene tradotto nell’organismo attraverso una risposta ormonale che impatta sulla funzionalità di organi e sistemi- spiega la dottoressa Roberta Lanza- a tutti, per esempio, sarà capitato di avvertire disturbi intestinali in concomitanza di periodi impegnativi a livello lavorativo-famigliare. Infatti, uno degli apparati più interessati è proprio quello digerente.
Allo stesso tempo, i disturbi intestinali diventano una cassa di risonanza che va ad aumentare gli effetti cerebrali come ansia e nervosismo.
Il 10 ottobre si celebra in tutto il mondo il World Health Mental Day -Giornata mondiale della salute mentale – con l’obiettivo di aumentare la consapevolezza sui problemi di salute mentale in tutto il mondo e mobilitare gli sforzi a sostegno della salute mentale. In questa giornata abbiamo interrogato gli esperti sulla connessione tra intestino e cervello.
La Giornata, celebrata per la prima volta il 10 ottobre 1992, è promossa dalla World Federation of Mental Health – Federazione Mondiale della Salute Mentale – e supportata dall’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS).
Il tema della Giornata 2022 è “Make mental health & well-being for all a global priority” – “Rendi la salute mentale e il benessere per tutti una priorità globale”,
Come prenderci cura: gli PSICOBIOTICI
Questo dialogo continuo mantiene l’equilibrio e la salute non solo dell’intestino ma dell’intero organismo. Un modo per prendersi cura di questa relazione- prosegue l’esperta- è sostenere il microbiota che fa da prezioso mediatore tra i 2 cervelli: per questo vi sono alcuni specifici probiotici chiamati PSICO-BIOTICI, che oltre amodulare il microbiota intestinale favoriscono una corretta risposta a livello cerebrale allo stress, attenuando sia i sintomi gastrointestinali che psicologici.
Diversi studi clinici hanno dimostrato che l’integrazione con questi psico-biotici aiuta a ripristinare la corretta funzionalità della barriera intestinale che, alterata dallo stress, concorre nel creare le problematiche che ci infastidiscono. È il caso di ceppi come Lactobacillus helveticus R-52 e Bifidobacterium longum R-175, che insieme hanno dimostrato di ridurre i sintomi stress correlati come tensione addominale, nausea, palpitazioni, ansia, irritabilità, affaticamento. Utilizzare gli psico-biotici permettere di intervenire sui sintomi dello stress con un meccanismo non centrale, che risulta sicuro e che non interferisce con altri approcci e terapie. La conoscenza di questi potenziali alleati offre opportunità di personalizzazione dei rimedi nelle persone che “pagano” fisicamente e psicologicamente lo stress.
Stile di vita e alimentazione
Vi sono diversi modi per migliorare la nostra capacità di gestire ansia e stress. Se non è possibile tenersi distante dai nervosismi e sovraccarichi – precisa la dottoressa Lanza- è necessario prevedere dei momenti e delle attività che aiutino a scaricare questo nervosismo scegliendo ciò che corrisponde meglio ai vostri gusti personali: passeggiate nella natura, lettura di un libro, ascolto della musica, lavori manuali, riposo. Oltre a dedicare tempo e spazio a noi stessi è necessario intervenire sull’alimentazione, limitando l’uso di stimolanti e alcolici e prediligendo cibi freschi e genuini al cosiddetto junk food. Menzione particolare va fatta sul caffè, grande alleato della nostra quotidianità ma di cui è bene non abusare perché a sua volta può alimentare squilibri a livello dell’organismo.
Rimedi naturali: l’estratto di Rhodiola rosea
La natura può venirci però incontro in altri modi, ad esempio con la Rhodiola rosea, una pianta il cui estratto aiuta a regolarizzare proprio quegli ormoni che “impazziscono” sotto stress, fra cui il cortisolo. La Rhodiola rosea- conclude l’esperta- è una delle piante definite “adattogene”, il cui estratto agisce modulando la risposta dell’organismo esposto a fattori stressanti, ripristinando l’ottimale condizione di omeostasi, ovvero la situazione di equilibrio psicofisico ideale. L’estratto di Rhodiola rosea aumenta inoltre l’energia disponibile, accelerando la sintesi di ATP, una bella spinta che aiuta a raggiungere il benessere dell’organismo. Per l’ottenimento dell’azione è importante che il suo estratto sia di altissima qualità, e che possa, fra le altre cose, garantire lo stesso contenuto di fitocomplesso, ovvero la “parte attiva” ad ogni dose assunta. Ciò permette di avere un’azione controllata e riproducibile nel tempo.