Il professor Paolo Antonio Ascierto oncologo, ricercatore, direttore dell’Unità di oncologia melanoma, immunoterapia oncologica e terapie innovative dell’Istituto Nazionale Tumori Fondazione Pascale di Napoli è stato decretato massimo esperto mondiale di melanoma per il decennio 2013/2023. Il professor Ascierto è sempre attivo nella ricerca, la sua è una sfida continua affinché sempre più persone possano trovare la cura adatta, dedica molto impegno anche alla prevenzione e alla comunicazione verso i giovani, perché siano consapevoli e attenti verso queste tematiche.
Professore ai tanti riconoscimenti da lei ricevuti si è da poco aggiunto quello di Top scientist più influenti al mondo. Riconoscimento che ha voluto condividere con tutti i suoi collaboratori. Perché?
Perché gli obiettivi non si raggiungono mai da soli. Traguardi ritenuti irraggiungibili possono essere ottenuti grazie all’unione, la collaborazione, la preparazione dello staff e dedicandosi anima e corpo all’obiettivo. Certamente ho dovuto lavorare sodo, sacrificare molto della mia vita personale, ma sono orgoglioso di aver raggiunto questo traguardo e mi è sembrato doveroso condividerlo con tutto il mio gruppo di lavoro.
In questo momento sta lavorando ad un progetto di ricerca in particolare?
Sarebbe troppo semplicistico dire che mi sto concentrando su un progetto in particolare. I progetti sono tanti, il desiderio di fare sempre un passo avanti nella ricerca è la mia spinta quotidiana. Però sicuramente in questo momento c’è una forte concentrazione sui vaccini mRNA, vaccini personalizzati creati sulla base delle caratteristiche del tumore del singolo paziente, capaci di sconfiggere il tumore.
I casi di melanoma sono in crescita, questa estate in alcuni paesi sono stati convertiti i dispenser igienizzanti in dispenser di creme solari, qual è per lei la comunicazione migliore per avvicinare i giovani alla prevenzione?
Sì, questa iniziativa mi è sembrata veramente un ottimo metodo per contrastare la comparsa di tumori cutanei sensibilizzando i giovani sul concetto di prevenzione e spero vivamente che divenga una realtà diffusa. È importante ricordare che la principale causa della comparsa di tumori cutanei è proprio la scorretta esposizione ai raggi UV, in rapporto alle dosi assorbite, al tipo di esposizione e all’età. Che poi, tradotto, significa: evitare di esporsi nelle ore più calde (dalle 12 alle 16) e soprattutto applicare in maniera costante una crema con filtro solare 50. Queste regole valgono d’estate, ma anche d’inverno quando per esempio andiamo sulla neve.
Melanoma e immunoterapia vuole spiegarci questo rapporto?
Il melanoma è un tumore maligno della cute, alla cui base vi è una ridotta o assente attivazione del sistema immunitario che ha lo scopo di proteggerci. Le cellule tumorali del melanoma sono infatti in grado di bloccare il loro riconoscimento da parte del nostro sistema immunitario che, pertanto, non è più in grado di combattere e quindi di proteggerci. L’immunoterapia ha lo scopo di ristabilizzare l’attività del sistema immunitario, stimolandolo in maniera efficace per riconoscere nuovamente e quindi combattere contro il tumore.
In ambito alimentare per la cura e prevenzione dei tumori esistono cibi che dovremmo abituarci a mangiare ed alimenti che invece andrebbero consumati meno?
Questo è un altro argomento che mi sta molto a cuore. È stato dimostrato che una corretta alimentazione incide sia sulle condizioni di salute generale del paziente che sulla capacità di risposta ad alcune terapie. In particolare nell’ambito dei tumori cutanei, recenti studi hanno evidenziato che le differenze nel microbiota intestinale (che svolge un ruolo fondamentale nella difesa dell’organismo e nella stimolazione e modulazione del sistema immunitario) possono influenzare la risposta all’immunoterapia con farmaci anti-PD-1.
Di recente, insieme a Gennarino Esposito, chef stellato, e Anna Licia Mozzillo, dietista del mio gruppo al Pascale, ho pubblicato un libro di ricette alimentari, allo scopo di divulgare la corretta alimentazione senza rinunciare alla buona cucina, ma con la consapevolezza che il buon cibo è un ottimo alleato per la salute e la cura della pelle. Relativamente al melanoma e ai carcinomi cutanei, alcuni componenti della dieta, come gli antiossidanti, le vitamine e i minerali, hanno mostrato effetti protettivi, aiutando a combattere i radicali liberi e a prevenire i danni alla base dello sviluppo del tumore. In particolare, le vitamine C, E e A, lo zinco, il selenio, i carotenoidi, gli acidi grassi omega-3, il licopene e i polifenoli sono tra gli antiossidanti che molti specialisti consigliano di includere nella dieta per ridurre il rischio di tumori cutanei.
Con la pandemia c’è stato un calo dei controlli e della prevenzione dei tumori. Com’è la situazione oggi?
Per fortuna i controlli sono ripresi anche se vediamo purtroppo tanti pazienti vittime dei “ritardi” diagnostici legati alla pandemia. Si trovano così ad affrontare battaglie che si sarebbero potute evitare se avessero fatto prima i controlli. Questo deve essere di monito per il futuro, la prevenzione e la diagnosi precoce sono la base per una maggiore probabilità di guarigione.
Professore si discute tanto delle mancanze della sanità italiana e soprattutto al Sud, secondo lei cosa potrebbe aiutare ad invertire questa rotta?
Su questa affermazione non sono mai stato d’accordo. Sicuramente al Sud alcune gestioni sono più complicate, un po’ per la carenza di fondi, un po’ per la fatiscenza di alcune strutture, tuttavia la sanità al Sud sta facendo importanti passi in avanti negli ultimi anni aprendo le porte a numerose innovazioni nel campo della ricerca. Sono sicuro che se continuiamo su questa strada, non esisterà più alcuna differenza tra Nord e Sud.