Pediatria

La salute visiva del bambino inizia nel pancione della mamma

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Sicuramente a qualsiasi donna in dolce attesa è capitato di sentire le classiche raccomandazioni di non
fumare, evitare anche il fumo passivo (sapete che esiste anche quello di terza mano?), e non bere alcolici.
In realtà ci sono molti altri comportamenti che la donna in gravidanza può mettere in atto per
salvaguardare la salute visiva del feto.


Ci sono, ad esempio, alcuni esami del sangue, per lo più anche gratuiti, che rilevano la presenza di specifici anticorpi e vanno a indagare se la donna è entrata in contatto, prima della fecondazione, con alcuni microrganismi che potenzialmente possono essere dannosi per il feto.
Raccomandiamo pertanto se si pensa a una gravidanza, o già si aspetta un bambino, di chiedere al proprio ginecologo di eseguire gli esami del complesso torch.


Questo acronimo sta per:

  • T come Toxoplasma gondii (il microrganismo) o toxoplasmosi (l’infezione che provoca).
  • O come Others, termine inglese che in italiano significa «altre» e raggruppa tutte quelle analisi che è
    consigliabile eseguire prima di una gravidanza per evitare conseguenze spiacevoli al futuro bambino
    (Treponema pallidum, Varicella-zoster, Parvovirus b19, Virus dell’epatite b, c, e, hiv, virus Zika).
  • R come Rosolia (l’infezione che provoca) o Rubeo Test (il nome dell’analisi).
  • C come Citomegalovirus (il nome del virus.)
  • H come Herpes simplex (il nome del virus che, a sua volta, può essere di tipo 1 se l’infezione è labiale o di tipo 2 se è essualmente trasmessa).


Spesso queste infezioni non presentano sintomi (niente malessere, febbre o stanchezza), oppure solo
sintomi lievi che possono essere scambiati per una semplice influenza!


Sapere se c’è stata un’infezione durante la gravidanza, in quale momento preciso è comparsa e se si tratta
di una prima infezione o di una re-infezione (quindi se ci si è ammalati nuovamente, perché può succedere anche questo!), permette ai medici di capire i possibili rischi per la salute del nascituro e se si può iniziare un’eventuale terapia.


Per alcuni di questi microrganismi esistono infatti dei farmaci che possono ridurre notevolmente la
possibilità che il feto abbia delle problematiche nello sviluppo dei suoi organi, e tra questi anche degli occhi.

Maggiori informazioni su questo e altri temi nel libro “Gli occhi dei bambini. Guida alla salute visiva dei nostri figli”, Enrica Ferrazzi – Maria A. Stocchino, edizioni Sonda.

Per essere sempre informati su come prendersi cura della salute visiva dei bambini sin dalla nascita seguite il profilo @occhideibimbi su Facebook o Instagram! 👇👇👇