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Menopausa e vene varicose: un legame da non trascurare

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La menopausa, una fase inevitabile della vita di una donna, segna la fine dell’età riproduttiva. Sebbene si verifichi in media intorno ai 51 anni, può variare tra i 45 e i 55 anni, e quasi tutte le donne sono in menopausa all’età di 58 anni. Questo periodo di transizione ormonale è accompagnato da molti sconvolgimenti fisici ed emotivi, alcuni dei quali possono avere un impatto diretto sulla salute venosa.

Perché le vene varicose diventano un problema in menopausa?

L’invecchiamento è un fattore importante nella comparsa delle vene varicose. Gli studi dimostrano che circa il 20% delle donne al di sotto dei 40 anni ne è aLetto, percentuale che sale al 50% dopo i 60 anni. L’età media delle donne trattate per le vene varicose è di circa 52 anni, spesso in coincidenza con la menopausa. Le variazioni ormonali durante questo periodo giocano un ruolo fondamentale. Il calo di estrogeni e progesterone, due ormoni essenziali per la regolazione dei tessuti, influisce sulla resistenza delle pareti delle vene. Questo rilassamento ne favorisce la dilatazione, che può portare o peggiorare la comparsa delle vene varicose.

Tra sollievo e nuove sfide

È interessante notare che mentre i picchi ormonali prima delle mestruazioni o durante la gravidanza aumentano la sensazione di gambe pesanti, la loro scomparsa in menopausa può portare un certo sollievo. Le donne che smettono di svolgere un lavoro che comporta la permanenza in piedi per lunghi periodi o che adottano uno stile di vita più attivo spesso accusano meno sintomi.

Tuttavia, altri fattori legati all’età possono aggravare la malattia varicosa:

  • Invecchiamento delle pareti delle vene: con il tempo perdono la loro elasticità.
  • Aumento del rischio di trombosi: la probabilità di flebite aumenta con l’età.
  • Aumento di peso: aumenta la pressione esercitata sulle vene.
  • Malattie croniche, come l’osteoartrite, che limitano l’attività fisica.

Questo paradosso – a volte meno disturbi ma un maggior rischio di complicazioni – evidenzia l’importanza di un monitoraggio regolare e di un trattamento precoce.

Terapia ormonale sostitutiva: un’arma a doppio taglio

La terapia ormonale sostitutiva (TOS) viene spesso proposta per alleviare i sintomi della menopausa e migliorare la qualità della vita. Tuttavia, il suo impatto sulle vene varicose è complesso. In alcuni casi, gli estrogeni e il progesterone possono esacerbare il rilassamento delle pareti venose e aumentare leggermente il rischio di trombosi. Ciò non significa, tuttavia, che questi trattamenti debbano essere esclusi. I benefici della TOS – in particolare per la salute delle ossa, del sistema cardiovascolare e del cervello – sono spesso superiori agli svantaggi. Tuttavia, prima di prescrivere questo tipo di trattamento è fondamentale tenere conto della condizione delle vene e valutare i rischi individuali.

L’importanza di agire per tempo

La menopausa è spesso il momento in cui le donne si preoccupano maggiormente delle loro vene varicose. Non si tratta solo di una questione estetica: la progressione silenziosa della malattia varicosa può portare a gravi complicazioni, come trombosi o ulcere. Un trattamento tempestivo non solo migliora la qualità della vita, ma previene anche queste complicazioni e facilita l’inizio della terapia ormonale sostitutiva, se necessaria.