Pediatria

Miopia nei bambini: cosa c’è dietro e come possiamo proteggerli

condividi

Cari genitori, vi sarete accorti che sempre più bambini, anche molto piccoli, indossano gli occhiali da vista. La miopia, in particolare, è in costante aumento in tutto il mondo e spesso ci chiediamo: perché accade e cosa possiamo fare per prevenirla o rallentarla nei nostri figli?

Cos’è la miopia in parole semplici

La miopia si verifica quando l’occhio cresce un po’ troppo in lunghezza, impedendo di mettere a fuoco correttamente gli oggetti lontani. Non si tratta solo di un fastidio da correggere con gli occhiali: una miopia elevata, in età adulta, può aumentare il rischio di problemi oculari più seri.

La buona notizia è che oggi conosciamo meglio le cause e sappiamo che la miopia nasce dall’interazione tra predisposizione genetica e stile di vita.

I fattori genetici: quando “corre in famiglia”

Se mamma o papà sono miopi, è probabile che anche i figli lo diventino: la familiarità è il fattore più forte.

Gli studi mostrano che la miopia è altamente ereditaria (dal 50% al 90%).

Nei bambini con genitori miopi, l’occhio tende ad allungarsi più velocemente, anche prima che la miopia si manifesti.

Non esiste un singolo “gene della miopia”: sono state identificate oltre 400 regioni genetiche che aumentano la predisposizione.

In altre parole, i geni preparano il terreno, ma non sono l’unica risposta.

Le abitudini quotidiane: l’impatto dell’ambiente

Negli ultimi decenni, i casi di miopia sono aumentati in modo vertiginoso, troppo rapidamente per essere spiegati dai soli geni. Le abitudini di vita moderne hanno un ruolo determinante.

  • Troppo lavoro da vicino: ore davanti a tablet, smartphone, libri e quaderni stimolano continuamente la messa a fuoco da vicino, favorendo lo sviluppo della miopia.
  • Poco tempo all’aria aperta: è uno dei principali fattori di rischio.
  • La luce naturale sembra avere un effetto protettivo.
  • Studi dimostrano che ogni ora in più a settimana passata all’aperto riduce del 2% il rischio di miopia.
  • Anche la vitamina D, che dipende dall’esposizione al sole, è stata collegata a una migliore salute visiva.
  • Stile di vita urbano e pressioni scolastiche: i bambini che vivono in città o che trascorrono molto tempo a studiare hanno più probabilità di sviluppare miopia rispetto a quelli che crescono in contesti rurali.

Geni e ambiente: una danza complessa

Non è una questione di “o l’uno o l’altro”: geni e abitudini si influenzano a vicenda. Alcune varianti genetiche diventano più “forti” in bambini che leggono molto o passano molte ore al chiuso, mentre lo stesso gene può avere un impatto minore in chi passa più tempo all’aperto.

Cosa possiamo fare noi genitori

Anche se non possiamo cambiare i geni dei nostri figli, possiamo intervenire sullo stile di vita.

Ecco alcuni consigli pratici:

  • Favorire il gioco all’aperto: almeno 2 ore al giorno di attività fuori casa. Non serve un grande giardino: anche una passeggiata al parco o una partita a pallone sono utilissime.
  • Limitare il tempo davanti agli schermi: smartphone, tablet e videogiochi vanno gestiti con regole chiare, soprattutto per il tempo libero. Durante lo studio, insegnate a fare pause regolari.
  • Controlli regolari dall’oculista: se c’è familiarità per la miopia o se notate che vostro figlio strizza gli occhi o si avvicina troppo agli oggetti, fate una visita specialistica. Prima si interviene, più è possibile rallentare la progressione.
  • Insegnare la giusta distanza: libri e schermi andrebbero tenuti ad almeno 30-40 cm dagli occhi.

In sintesi

La miopia non è un destino inevitabile. È il risultato di una combinazione di fattori, ma molto dipende dalle scelte quotidiane. Promuovere il gioco all’aperto, bilanciare lo studio e l’uso degli schermi e programmare controlli regolari significa proteggere oggi la vista dei nostri figli per il loro futuro.

Per approfondire il tema www.occhideibimbi.it