L'Intervista

Andrea Foriglio in libreria con il mal di schiena fa schifo se non sai come “curarlo”

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È uscito in questi giorni il nuovo libro di Andrea Foriglio, osteopata e dottore in scienze motorie, specializzato in problematiche legate alla cervicale e al mal di schiena. Dopo il successo del suo best seller del 2022, Foriglio torna con un titolo diretto e provocatorio: “Il mal di schiena fa schifo se non sai come ‘curarlo’”, edito da Hoepli. Il volume è già disponibile in libreria e online su Amazon, Feltrinelli e IBS. Lo abbiamo intervistato per capire meglio perché il mal di schiena rappresenti una vera emergenza dei nostri tempi.

Dottor Foriglio, perché ha scelto di scrivere un libro interamente dedicato al mal di schiena?

Perché è un problema molto più diffuso e sottovalutato di quanto si pensi. Non è solo un fastidio passeggero, ma una condizione che limita la libertà, toglie energia e incide profondamente sulla qualità della vita. Ho scritto questo libro perché troppe persone pensano che il dolore sia una condanna inevitabile. Non lo è. Conoscere le cause, prevenirle e affrontarle nel modo giusto può fare davvero la differenza.

Secondo alcuni studi, entro il 2050 il mal di schiena potrebbe diventare più invalidante dell’Alzheimer. Come si è arrivati a questo punto?

A causa del nostro stile di vita. Restiamo seduti per ore, chini su schermi, con movimenti ridotti al minimo. Quando arriva il dolore, lo affrontiamo con farmaci che ne spengono i sintomi, ma non ne risolvono le cause. Così facendo, il dolore ritorna, spesso più forte di prima. Stiamo alimentando un’epidemia silenziosa che, se non contrastata, rischia di avere un impatto sociale enorme.

Chi sono le persone più colpite? C’è una fascia d’età più vulnerabile?

Il mal di schiena non risparmia nessuno. Vedo ventenni già bloccati, quarantenni che si sentono fisicamente anziani. Colpisce in particolare le persone tra i 30 e i 60 anni: professionisti, genitori, imprenditori. Non è un problema solo di chi è sedentario: anche chi fa lavori fisici o sport intensi può soffrirne. Il dolore è democratico, ma le cause variano da persona a persona. Ed è per questo che non esistono soluzioni standard valide per tutti.

Il titolo del libro è decisamente forte. Perché questa scelta?

Perché il dolore non è elegante. È crudo, diretto, impattante. Ho scelto di usare parole che riflettano fedelmente quello che chi soffre prova ogni giorno. “Il mal di schiena fa schifo” non è uno slogan, è la realtà. Ma c’è anche una via d’uscita, ed è per questo che ho aggiunto: “se non sai come curarlo”. Volevo un titolo che scuotesse e spingesse le persone a non accettare passivamente il dolore.

Lei propone un approccio osteopatico. Che ruolo ha la prevenzione in tutto questo?

La prevenzione è la medicina più efficace che abbiamo. E non parlo solo di trattamenti osteopatici: parlo di postura, di movimento consapevole, di alimentazione, di gestione dello stress. L’osteopatia lavora sulle cause profonde e aiuta il corpo a ritrovare l’equilibrio, ma il vero cambiamento arriva quando le persone imparano a prendersi cura di sé ogni giorno. Curare è fondamentale, ma prevenire significa essere liberi.

Questo è il suo secondo libro. Sta già lavorando al prossimo?

Sì, il prossimo progetto sarà dedicato a quella che chiamo “la cervicale digitale”. Viviamo con la testa costantemente piegata sugli schermi e i disturbi cervicali stanno esplodendo. Collo rigido, vertigini, mal di testa cronici: è una condizione in forte crescita, spesso sottovalutata. Voglio fornire risposte chiare anche su questo fronte.

In conclusione, perché consiglia di leggere questo libro?

Perché non è un semplice libro da leggere: è un percorso da seguire. Al suo interno ci sono testimonianze vere, strumenti pratici per individuare le cause del dolore e strategie concrete per affrontarlo. Non prometto miracoli, ma offro un metodo, conoscenza e strumenti applicabili. Il mal di schiena si può affrontare con successo, ma serve consapevolezza, impegno e costanza.