Arriva la primavera e con essa anche i primi approcci curativi e migliorativi dello stato della propria cellulite, ma possono realmente i cosmetici rappresentare una cura efficace?
La cellulite è da molti considerata un semplice inestetismo che interessa la pelle, ma al contrario è importante sapere che essa è una vera e propria patologia che coinvolge il microcircolo e poi in progressione l’ipoderma e il derma. Certamente possiamo prevenirla, ma vi è anche una forte componente ereditaria difficile da sconfiggere, per tanto è molto più semplice trattarla per evitare che essa degeneri.
Non dobbiamo mai confondere la cellulite con l’adiposità localizzata, in quanto la cellulite non è legata ad una condizione di eccesso di peso, essa può manifestarsi anche in soggetti magri. L’evidenza, tuttavia, della cellulite e dell’adiposità localizzata è molto simile e per tanto è facilmente confusa. In entrambi i casi al tatto può dare dolore e alla costrizione della cute può presentare un effetto a buccia d’arancia. In effetti la cellulite presenta un’alterazione molto profonda, in molti casi associata a ritenzione idrica e a squilibri a livello connettivale, cosa che invece non si verifica affatto nell’adiposità localizzata, caratterizzata solo da un aumento del numero e del volume delle cellule adipose.
Quali le cause?
Si parla di cellulite come una vera e propria malattia che insorge e si evolve in diversi stadi. In termini scientifici parliamo di Panniculopatia Edematofibro Sclerotica, un’alterazione del tessuto connettivo e del tessuto adiposo con compromissione del microcircolo e sviluppo di un processo infiammatorio locale a cascata. Questa condizione ha diverse cause:
- genetiche/ ereditarie
- ormonali
- voluttuarie (ambientali e posturali)
Parliamo di predisposizione quando citiamo una condizione ereditaria che inevitabilmente potrà condurre alla formazione di cellulite nonostante il nostro stile di vita sia impeccabile.
Parliamo invece di condizioni scatenanti quando siamo costretti a seguire cure terapeutiche particolari, come assunzione di ormoni o disfunzioni alla tiroide, o ci troviamo in condizioni fisiologiche aggravanti come il caso dello stato di gravidanza o menopausa. Gli ormoni intervengono in maniera netta e decisiva nell’instaurarsi di una condizione di ritenzione idrica importante con conseguente innesco del processo infiammatorio degenerativo alla base della formazione della cellulite.
A queste due cause, possiamo aggiungere anche una terza, che il più delle volte potrebbe essere gestita e governata e parliamo del corretto stile di vita. È risaputo infatti che molte patologie possono essere curate o addirittura evitate se si adotta un corretto stile di vita, cioè si segue un’alimentazione corretta, si pratica sport e si evitano vizi quali l’eccesso di fumo e alcool associati a forte stress emotivo.
É chiaro che le abitudini voluttuarie influenzano in maniera negativa la progressione della patologia. Una scorretta alimentazione, vita troppo sedentaria, uso frequente di indumenti stretti, tacchi alti, fumo, ma anche forti diete dimagranti, associate a condizioni di stress, depressione, l’uso di anticoncezionali e squilibri ormonali sono tra le prime cause di acutizzazione della problematica.
L’elemento predisponente è senza dubbio la stasi venosa a carico degli arti inferiori a causa di un’alterazione del microcircolo. Tuttavia la stasi venosa non è la causa scatenante, essa infatti si ritrova in un prolungato edema a livello connettivale che genera un processo infiammatorio altamente distruttivo e degenerativo che coinvolge pian piano anche il derma e l’ipoderma.
I tre stadi evolutivi
La cellulite è una patologia degenerativa, cioè è una condizione che, una volta instaurata, segue un progressivo peggioramento, salvo si adottino condizioni atte a prevenirla e a controllarla. Esistono infatti tre stati evolutivi della patologia, e pertanto diventa fondamentale un’attenta anamnesi del paziente che si interfaccia con noi, per poter capire in che stadio si trova e poter tracciare il giusto piano terapeutico. L’approccio terapeutico, infatti, potrà interessare solo prodotti cosmetici o estendersi ad integratori e altri prodotti associati (calze elastiche, etc) di modo che si riesca a trattare il problema con azione migliorativa e curativa.
Il cosmetico da solo non può promettere miracoli, ma un trattamento integrato che associa integratori diuretici a una cosmesi valida e ad un corretto stile di vita possono senza dubbio allontanare il peggioramento della condizione estetica.
I cosmetici rappresentano una buona soluzione di trattamento, soprattutto se si interviene nei primi stadi, ma la cura interna è quella che determina maggiori risultati. É bene sapere che il sodio è il maggior nemico della cellulite, esso è infatti responsabile del ristagno dei liquidi nei tessuti extracellulari e della cattiva circolazione, comunemente conosciuta come ritenzione idrica. Il sodio lo troviamo nella maggior parte degli alimenti, quindi bisogna agire con sostanze che ne contrastino l’azione. Alimentarsi con prodotti ricchi di potassio permette di migliorare il nostro microcircolo e di ridurre la ritenzione. Kiwi, banane, verdura a foglie verdi, sono gli alimenti più ricchi di potassio, da evitare invece insaccati, cibi in scatola e cibi già confezionati, prediligendo frutta e verdura, carne e pesce ed acqua a basso contenuto di sodio.
Gli stadi evolutivi della cellulite
Stadio Edematoso
Questo stadio è quello iniziale ed è caratterizzato da edema diffuso e ritenzione idrica, la pelle ha ancora un colorito uniforme, non mostra i classici segni a buccia d’arancia se non opportunamente premuta tra le dita. In questo stadio si può intervenire con risultati apprezzabili sia con cosmetici che con integratori avendo la possibilità di rendere il processo reversibile. Questa condizione si verifica soprattutto nelle donne giovani anche magre e interessa glutei, interno cosce, ginocchio e addome.
Stadio Fibroso
Il secondo stadio è invece uno stadio caratterizzato dalla comparsa di piccoli noduli a livello del tessuto connettivo con pelle che tende a perdere il proprio colorito uniforme, mostrandosi in alcune zone fredda e dolente al tatto. Anche questo stadio può essere trattato con buoni risultati se preso in tempo e interessa le stesse zone dello stadio edematoso.
Stadio Sclerotico
L’ultimo stadio è quello sclerotico, alcune bibliografie dividono questo stadio in due sotto-stadi, nel quale differenziano uno stadio sclerotico ‘molle’ e uno stadio sclerotico ‘terminale’, ad ogni modo in questa fase i noduli presenti nel tessuto connettivo sono cresciuti enormemente e hanno coinvolto anche il tessuto adiposo e il derma. La perdita di tono ed elasticità lieve che ha caratterizzato lo stadio fibroso, si accentua nettamente con una degenerazione marcata nello stadio terminale dove diventa praticamente assente donando alla pelle un aspetto appeso e molle. In questo stadio i segni evidenti di buccia d’arancia sono marcati e si assiste anche alla comparsa di vene varicose che definiscono una condizione di insufficienza venosa marcata. Questo stadio può essere sempre trattabile, ma purtroppo non ha quasi mai eccezioni risolutive.
Il trattamento cosmetico della cellulite
Nell’affrontare il suo trattamento ci rendiamo conto di quanto, il comportamento alimentare e la pratica di una costante attività fisica, che ridona tono ai muscoli, svolgano un ruolo importante, associando anche integratori alimentari ad attività capillaroprotettrice ed antiossidante o prodotti coadiuvanti la perdita di peso per chi è in sovrappeso. Non ultimo sarebbe buona norma associare anche trattamenti estetici con pratica di regolari massaggi linfodrenanti favorendo, in questo modo, il ripristino della fisiologica funzionalità del microcircolo e il drenaggio dei liquidi in eccesso.
Il trattamento cosmetico si avvale di diversi prodotti che agiscono riducendo la condizione di edema e intervenendo sulle adiposità localizzate.
Nella maggior parte dei casi troviamo prodotti di derivazione vegetale, che agiscono a livello del microcircolo e dei tessuti sottocutanei.
Sostanze vasotoniche e vasoprotettrici: migliorano il tono dei vasi favorendo il drenaggio e il riassorbimento dell’edema (stadio I). Sono un esempio il Rusco, l’Ippocastano, l’Amamelide, l’Arnica.
Sostanze antinfiammatorie: bloccano e riducono lo stato infiammatorio causato dall’edema e dalle sostanze cataboliche lì presenti. Echinacia ed Edera (ricca di escina).
Sostanze lipolitiche: queste sostanze accellerano il metabolismo dei lipidi, mettendo in circolo i grassi. Hanno quest’azione le alghe marine ricche di iodio (Alga Bruna), la Caffeina, La L-carnitina (stadio II).
Sostanze riepitelizzanti: agiscono nel derma a livello del collagene ed acido ialuronico cercando di ripristinare il tessuto ormai danneggiato (Stadio II). Centella Asiatica.
L’azione a livello vasale ha come obiettivo quello di aumentare la resistenza vasale e migliorare il microcircolo, favorendo così l’eliminazione dei liquidi ristagnanti nel tessuto e svolgendo anche un’azione antinfiammatoria e anticongestizia. Al contrario i prodotti attivi sulle adiposità localizzate andranno ad aumentare il metabolismo dei lipidi intervenendo a livello enzimatico o a livello tiroideo.