Alex e Vittorio hanno costruito il loro luogo perfetto, quello del cuore, vicino Bergamo, lontani dal caos cittadino e impegnati nella crescita della loro “storia di famiglia”. Hanno viaggiato e sono approdati in cucine prestigiose, oggi però investono tempo, cura e impegno nell’Osteria degli Assonica, con uno sguardo rivolto alla prossima “stella” da raggiungere.
Alex e Vittorio, da dove parte la vostra passione per la cucina e dove vi ha portato nella vostra vita?
A: Io sono il più piccolo ed ho emulato mio fratello, volevo seguire le sue orme e la passione poi mi ha spinto a pormi traguardi sempre più alti. È quindi lui il “responsabile” di tutto (sorride).
V: Io ricordo di me in cucina da sempre, ero affascinato dal mondo della cucina in generale e la nostra famiglia mi ha aiutato ad appassionarmi alle materie prime perché abbiamo sempre coltivato l’orto e allevato piccoli animali. Ho poi deciso di fare l’alberghiero e da lì non mi sono più fermato.
Siete fratelli e lavorate insieme ma siete anche “amici”? Vi confrontate nel vostro lavoro o siete sempre d’accordo?
Tutti pensano che due fratelli che lavorano insieme si lancino i coltelli in cucina, in realtà rispettiamo molto il lavoro dell’altro e c’è sempre confronto e dialogo, abbiamo scelto di lavorare insieme e il nostro obiettivo è di far crescere uniti il nostro progetto di cucina.
Quando nasce l’idea di creare un luogo vostro e quindi di lavorare insieme?
Abbiamo lavorato in cucine prestigiose e fatto i nostri percorsi individuali però abbiamo sempre avuto il desiderio di creare qualcosa di nostro, è stata un’evoluzione naturale delle nostre carriere e ad oggi siamo molto felici della scelta.
Nel 2021 è arrivata la stella Michelin, che emozione è stata per voi? Ve l’aspettavate?
Abbiamo aperto un mese prima del lockdown e nel primo anno di attività abbiamo lavorato circa 4 mesi, non ci aspettavamo o immaginavamo che ci fosse stata una visita per la stella. Quando poi abbiamo ricevuto la chiamata che ci informava del riconoscimento l’emozione è stata tanta, davvero un bel traguardo per noi.
Quali sono i vostri ingredienti preferiti, quelli che non possono mancare nei vostri piatti?
Senza ombra di dubbio i vegetali in generale. La nostra cucina prevede un percorso di degustazione sui vegetali, che non è un modo per andare incontro solo ad alcuni clienti ma è proprio ricerca di questo tipo di cucina. Il nostro ristorante non accontenta delle richieste ma crea dei percorsi che anche chi non è vegetariano o vegano può avere voglia di sperimentare. Il mondo del vegetale va sentito dentro e va fatto con passione, e per dargli un significato vero va studiato, lavorato ed interpretato, fatto così è davvero qualcosa di interessante.
La nostra rivista divulga uno stile di vita sano e in armonia con l’ambiente, sono temi che sposate nella
vostra cucina? Come li sostenete?
Selezioniamo prevalentemente produttori locali e di cui possiamo controllare il lavoro. Inoltre molte verdure le produciamo noi, fuori dal ristorante abbiamo un herbarium a cui attingiamo per tutte le erbe che utilizziamo in cucina che sono quindi autoprodotte. Inoltre, a 30 minuti dal ristorante, abbiamo un orto dove abbiamo selezionato poche varietà da coltivare ma perfette per la nostra cucina e che soddisfano totalmente il fabbisogno del ristorante come: topinambur, patate, friggitelli e alcune tipologie di insalate. La nostra scelta è avere poche varietà ma ben selezionate per i nostri piatti e soprattutto di altissima qualità.
Vi chiediamo una ricetta da condividere con i nostri lettori…