L’uso sempre più massiccio di digital device anche nei bambini piccoli crea varie problematiche a livello visivo. Ad esempio genera astenopia, un fenomeno di stanchezza visiva che si manifesta con secchezza oculare, rossore, fotofobia, sensazione di corpo estraneo, mal di testa. Si può produrre anche una diplopia transitoria (cioè visione doppia), perché si possono originare dei momentanei disturbi nell’attività dei muscoli che muovono gli occhi. Tra le conseguenze anche una maggior probabilità di sviluppare miopia, anche in forma severa. Oggi si stima che il 30-35% dei ragazzi di età inferiore ai 14 anni sia miope, in pratica 1 su 3.
Un’accelerazione che si è determinata soprattutto negli ultimi due anni, in linea con la previsione fatta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, secondo cui nel 2050 la metà della popolazione mondiale sarà miope. È vero che per la miopia esiste una componente genetica, e al momento contro questo aspetto non si è in grado di agire, ma non dobbiamo trascurare la componente ambientale.
I bambini trascorrono troppo tempo in ambienti chiusi, e l’eccessivo sforzo nella visione da vicino, che peggiora per l’uso sempre più precoce e prolungato dei digital device, mette ancora più a rischio la salute visiva dei nostri figli. Come ricorda sempre anche il professor Paolo Nucci, presidente della Società italiana di oftalmologia pediatrica e strabismo, stando all’aria aperta gli occhi si sforzano meno perché devono guardare lontano; non sono costretti all’iperaccomodazione continua come accade davanti a un display.
Oltre a ciò i raggi del sole stimolano la produzione di dopamina, una sostanza che contrasta l’allungamento del bulbo oculare tipico della miopia. Non pensiamo che sia solo una problematica risolvibile con occhiali e lenti a contatto, oppure ricorrendo a un intervento col laser quando il bambino sarà cresciuto: una miopia elevata (oltre le sei diottrie) si associa a conseguenze patologiche sulla retina, una maggiore incidenza di glaucoma e cataratta. Se vogliamo aiutare i nostri bambini, regaliamo loro una bicicletta o un paio di pattini per favorire l’outdoor activity, non un tablet o un cellulare!
Consigli per la gestione dell’utilizzo dei dispositivi digitali
- Per quanto riguarda i tempi di esposizione ai dispositivi elettronici, i genitori possono rifarsi alle indicazioni della SIP Società Italiana di Pediatria o dell’Organizzazione mondiale della Sanità (nessun uso fino ai 2 anni di età, un’ora al massimo per i bambini in età prescolare e 2 ore al massimo per i bambini tra i 5 e gli 8 anni.)
- Aggiungiamo di evitare – a qualsiasi età – l’uso di tablet o cellulari durante i pasti, momento prezioso di condivisione familiare, o la sera prima di andare a dormire.
Maggiori informazioni su questo e altri temi nel libro “Gli occhi dei bambini. Guida alla salute visiva dei nostri figli”, Enrica Ferrazzi – Maria A. Stocchino, edizioni Sonda.
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