Pediatria

Portare gli occhiali da bambini per non portarli da adulti: mito o realtà?

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Tra i consigli più diffusi per la salute visiva dei più piccoli, si sente spesso dire che una visita oculistica intorno ai tre anni possa “risolvere” eventuali difetti visivi, evitando di dover portare gli occhiali da adulti. Ma quanto c’è di vero in questa affermazione?

L’importanza della visita precoce

Effettuare una prima visita oculistica e ortottica pediatrica tra i due anni e mezzo e i tre è fondamentale per individuare tempestivamente eventuali problemi visivi. A questa età, il sistema visivo del bambino è in pieno sviluppo, e correggere un difetto visivo significa offrirgli la possibilità di vedere correttamente fin da subito, attraverso occhiali o, in casi specifici, lenti a contatto.

Ma attenzione: gli occhiali non “curano” i difetti visivi né modificano la forma dell’occhio. Allora, a cosa servono davvero?

Correggere per sviluppare la visione

Per comprendere meglio, immaginiamo di giocare a calcio con un pallone da rugby. Avvolgendolo con della stoffa possiamo renderlo rotondo, ma togliendo la stoffa il pallone torna alla sua forma originale. Lo stesso principio si applica agli occhi con difetti visivi: le lenti degli occhiali “compensano” temporaneamente l’imperfezione, permettendo una visione nitida, ma non risolvono il difetto alla radice.

Il vero beneficio di correggere un difetto visivo nei primi anni di vita risiede nello sviluppo della capacità del cervello di interpretare correttamente le immagini. Questo processo, chiamato sviluppo visivo, è cruciale nei primi dieci anni di vita. Se un difetto visivo non viene corretto in questo periodo, il cervello potrebbe non imparare mai a “vedere bene”, anche qualora il difetto fosse trattato in età adulta.

Sfatare il mito

Portare gli occhiali da bambini non evita automaticamente di doverli portare da adulti. Tuttavia, è essenziale per garantire uno sviluppo visivo ottimale, permettendo al bambino di acquisire una capacità visiva completa e funzionale. Correggere i difetti visivi in età pediatrica non è quindi un’opzione, ma una necessità per offrire ai più piccoli una qualità di vita migliore, oggi e nel futuro, indipendentemente dall’eventuale utilizzo di occhiali o lenti in età adulta.