Oggi non ho voglia di fare nulla! Non sto bene ma non so perché! Ho solo voglia di mangiare e di stare a letto! E così via. Quante volte capita di non riconoscere lo stato d’animo che ci caratterizza o sappiamo definirlo ma non riusciamo a gestirlo. Siamo arrabbiati e litighiamo con tutti, siamo tristi e disdiciamo un appuntamento, ci sentiamo strani e mangiamo una barretta intera di cioccolata.
Questi sono alcuni esempi in cui una scarsa Intelligenza Emotiva ostacola il nostro benessere e la nostra vita. Ma cos’è l’Intelligenza emotiva?
Mayer e Salovey, nel 1990, la definiscono come “l’abilità di percepire, valutare ed esprimere un’emozione; di accedere ai sentimenti e/o crearli quando facilitano i pensieri; di capire l’emozione e la conoscenza emotiva; di regolare le emozioni per promuovere la crescita emotiva e intellettuale”.
Esistono cinque caratteristiche fondamentali dell’intelligenza emotiva, che ogni uomo sviluppa interiormente:
- Consapevolezza di sé: cioè la capacità di produrre risultati riconoscendo le proprie emozioni;
- Dominio di sé: la capacità di utilizzare i propri sentimenti per un fine;
- Motivazione: che consiste nella capacità di scoprire il vero e profondo motivo che spinge all’azione;
- Empatia: quella capacità di sentire gli altri entrando in un flusso di contatto;
- Abilità sociale: cioè la capacità di stare insieme agli altri cercando di capire i movimenti che accadono tra le persone.
Sviluppare e implementare queste competenze è fondamentale poiché ci dà la possibilità di ottenere risultati soddisfacenti anche in condizioni di stress. Inoltre, queste competenze sono alla base di relazioni solide, in cui i conflitti sono minori. Una buona intelligenza emotiva, inoltre, consente di essere percepiti dagli altri in maniera più positiva e di avere una maggior probabilità di comprendere sé stessi e di prendere decisioni corrette, basandosi sia sulla logica che sulle emozioni. È evidente, inoltre, che l’abilità ad usare e regolare le emozioni facilita il pensiero, migliora la concentrazione e permette di controllare il comportamento impulsivo.
Da un buon livello di Intelligenza Emotiva conseguono, quindi, svariati aspetti positivi, al contrario è possibile riscontrare in molteplici disturbi psichici un livello basso della stessa. Pensiamo, per esempio, ai Disturbi Alimentari dove la sensazione di vuoto e solitudine è colmata dal cibo (Obesità) o dove la disapprovazione di sé o la voglia di scomparire è data dalla privazione alimentare (Anoressia).
È possibile dire, quindi, che chi presenta un buon livello di intelligenza emotiva può godere di un benessere psicologico maggiore.