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CONGRESSO REGIONALE SIR E CREI: fattore Tempo e coinvolgimento di tutti

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Le malattie reumatiche colpiscono sempre più persone tante le novitá ma anche il lavoro da fare.



Le malattie reumatiche sono al centro del Terzo Congresso regionale congiunto Società Italiana di Reumatologia (SIR) e Collegio dei Reumatologi Italiani (CREI),  svoltosi a Napoli il 29 e 30 settembre.

L’iniziativa è stata promossa dal professore Enrico Tirri Direttore dell’Unità Operativa di Reumatologia dell’Ospedale San Giovanni Bosco e dell’Ospedale del Mare, Docente della Scuola di Specializzazione di Reumatologia dell’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli” e Consigliere Nazionale della Società Italiana di Reumatologia.

Rete tra gli specialisti ospedalieri ed il territorio


Auspicio di questi eventi é anche accelerare il percorso volto a creare rete tra gli specialisti ospedalieri ed il territorio (distretti e medicina generale).

Necessita ribadita dall’ASL Napoli 1 e dal Collegio Reumatologi Italiani che con la presidente Daniela Marotto ha evidenziato quanto sia importante per raggiungere l’obiettivo ascoltare tutte le parti coinvolte.

Tra questi anche il paziente come ha sottolineato Silvia Tonolo Presidente dell’Associazione nazionale malati reumatici (Anmar).

La dott.ssa Tonolo ha ribadito quanto sia essenziale la presenza delle Istituzioni affinché si adoperi sempre più al fine di garantire risorse anche per i farmaci e le indagini necessarie per consentire una diagnosi in tempi brevi e tenendo sempre presente che oltre lo specialista il medico di medicina generale e anche il farmacista possono e dovrebbero ricoprire un ruolo di supporto e collante tra un follow-up e l’altro.

Il tempo come fattore determinante

Aspetto su cui il congresso ha posto particolare attenzione è il “tempo” che nelle malattie reumatiche rappresenta un fattore determinante per le diagnosi precoci volte a garantire una cura efficace che possa consentire anche una remissione della patologia; al riguardo si è soffermati anche sulla necessità di ridurre le liste di attesa e di prevedere da parte del servizio sanitario indagini di laboratorio ed analisi specifiche gratuite per i pazienti affetti da malattie reumatiche.

Infine, si è posta, da parte di tutti gli interlocutori, la necessità di un maggior coinvolgimento del medico di medicina generale che deve essere formato in materia in quanto può essere il primo ad indirizzare il paziente allo specialista per una diagnosi precoce ed altresì di attivare ambulatori condivisi con i diversi specialisti (gastroenterologo, dermatologo, psicologo…)

Al riguardo il professore Tirri ha detto: “A Napoli nelle due Univeristá già esiste una collaborazione con dermatologi e gastroenterologi, mentre nella mia struttura abbiamo la fortuna di avere all’interno del reparto di reumatologia una psicologa a cui indirizziamo i pazienti più fragili che hanno bisogno di supporto e posso attestare che l’apporto psicologico é realmente efficace; si conferma così che nei pazienti reumatici, trattandosi di malati cronici, la figura dello psicologo è molto importante”.


Tante anche le novità positive infatti la reumatologia oggi è dotata di innovazioni diagnostiche sempre più sofisticate come la biopsia sinoviale e strumentali come l’ecografia articolare e la capillaroscopia; inoltre si avvale di terapie sempre più avanzate grazie ai nuovi farmaci, più efficaci e semplici da somministrare.