L'Esperto Risponde

Intervista alla dott.ssa Fabrizia Pascotto

Intervista alla Dott.ssa Fabrizia Pascotto

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Dott.ssa Fabrizia Pascotto

Specialista in oftalmologia

La dottoressa Fabrizia Pascotto ha conseguito la laurea in Medicina e Chirurgia nel 2009 con 110 e lode presso la seconda Uni-versità degli Studi di Napoli, ha continuato gli studi presso la stessa facoltà, conseguendo il titolo di specialista in oftalmologia nel 2015. Durante il corso di laurea e di specializzazione ha avuto varie esperienze formative in ospedali di rilievo nazionale ed in-ternazionale. Sempre dal 2015 inizia l’attività libero professionale presso il Vision Center. Dal 2023 è docente presso la scuola di ortottica dell’Università Federico II di Napoli.

Dottoressa Pascotto ci può spiegare cos’è il Glaucoma?

Il glaucoma è una patologia che colpisce il nervo ottico che può provocare nel tempo la perdita anche totale della vista. In generale, si parla di glaucoma quando sono presenti tre segni ben precisi: aumento della pressione intraoculare, riduzione del campo visivo ed escavazione della papilla ottica. Viene chiamato il “ladro silenzioso della vista” perché spesso non da una sintomatologia evidente, specialmente nelle fasi iniziali.

Per questo motivo il glaucoma è la seconda causa di disabilità visiva e cecità in Italia e colpisce circa 55 milioni di persone nel mondo. Nel tempo si assiste ad un’“erosione” delle fibre nervose del nervo ottico e ad una progressiva perdita di campo visivo, generalmente iniziando dalle zone più periferiche, interessando progressivamente le zone più centrali.

Esistono diverse forme?

Il glaucoma può essere di due differenti tipi: ad angolo aperto e ad angolo chiuso.

L’angolo è quella porzione dell’occhio tra iride e cornea. La congiunzione di queste due strutture forma un angolo. Nell’angolo il fluido prodotto all’interno dell’occhio esce passando dal trabecolo (una sorta di filtro). In un angolo stretto la fuoriuscita dell’umore acqueo è più difficoltosa e in alcuni casi (angolo chiuso) impossibile.

Esistono poi forme congenite di glaucoma, che si manifestano già alla nascita.

Possiamo parlare di cause o di fattori di rischio?

Il glaucoma ad angolo aperto, più comune, è una patologia a progressione lenta, che manifesta una sintomatologia evidente solo quando ha raggiunto uno stadio avanzato. Per questo può rappresentare un pericolo per la salute dell’occhio del paziente. Interessa soprattutto i pazienti con miopia elevata, con dispersione di pigmento, con pseudoesfoliatio lentis, ma anche quelli con familiarità con la patologia o che hanno seguito o seguono terapie a base di cortisonici.

Il glaucoma ad angolo stretto invece si manifesta generalmente in pazienti più anziani o nei pazienti ipermetropi.

Esistono delle cure o dei trattamenti specifici?

Il trattamento, almeno inizialmente parte con una terapia farmacologica (colliri). Quando questa non fosse sufficiente a ridurre la pressione oculare, o il danno del campo visivo progredisca nonostante una riduzione della pressione, si ricorre all’intervento chirurgico e in alcuni casi a trattamenti laser.

I trattamenti più comuni ad oggi sono:

  • Trabeculectomia (è l’intervento standard per il glaucoma);
  • Impianto drenanti (piccoli stent che consentono di ridurre la pressione intraoculare);
  • LSLT (trabeculoplastica argon laser): è indicata in pazienti giovani con valori non eccessivo di tono oculare, o in pazienti intolleranti ai colliri o pazienti che abbiano già subito un intervento per glaucoma con esito non ottimale e tono oculare che inizia a aumentare nuovamente.  A breve potrebbe diventare il “gold standard” sostituendo la terapia topica con i colliri.
  • Per i glaucomi ad angolo stretto il primo trattamento è sicuramente l’Iridotomia YAG laser che ha lo scopo di prevenire l’insorgenza del glaucoma acuto, qualora questo non fosse sufficiente si ricorre all’intervento di cataratta che può ridurre la pressione intraoculare.

È possibile parlare di prevenzione?

I soggetti più a rischio di sviluppare glaucoma, e ai quali si consiglia di sottoporsi a visite oculistiche periodiche, sono:

  • familiari affetti da glaucoma (circa il 10-15% di probabilità di essere affetti);
  • pazienti con miopia elevata o ipermetropia elevata
  • pazienti diabetici
  • pazienti in terapia con farmaci cortisonici assunti per altre patologie (ad esempio patologie autoimmuni, pazienti oncologici, ecc.)
  • In generale si consiglia comunque di effettuare un controllo oculistico annuale a partire dai quarantacinque anni.

In una visita oculistica completa si effettua, oltre alla misurazione della vista, anche la misurazione della pressione oculare e l’esame del fondo oculare.

In caso di sospetto andrebbero effettuati esami diagnostici di secondo livello quali la pachimetria (che consente di valutare lo spessore della cornea, dato fondamentale per avere un valore corretto di pressione, oltre a poter misurare l’angolo irido-corneale), l’esame del campo visivo computerizzato (che crea una mappa della sensibilità della retina agli stimoli luminosi) e l’oct del nervo ottico (che misura lo spessore delle fibre nervose). Questi tre esami oggi rappresentano il “gold standard” per la diagnosi e la prevenzione della progressione del glaucoma.

Quali possono essere le problematicità secondarie (fisiche e psicologiche) del glaucoma?

La perdita di campo visivo può provocare nei pazienti gravi disagi sia di tipo fisico che psicologico: basti pensare che la riduzione del campo visivo può impedirci di compiere le normali attività quotidiane, ad esempio guidare l’auto o lo scooter, e, nelle fasi terminali di perdita di campo visivo anche riuscire a muoversi con facilità negli ambienti domestici. Le conseguenze psicologiche generalmente seguono l’andamento della perdita di campo visivo e le conseguenti riduzioni di autonomia del paziente e possono essere anche gravi nelle fasi più avanzate della patologia.